4 SI per l’ambiente e la natura:

Referendum 2011

Nelle ultime settimane le hanno provate di tutte per boicottare i Referendum e confondere il popolo italiano: ma i Referendum si faranno, è legittimo e BISOGNA ANDARE A VOTARE CON 4 SI! Non credete a tutte le fandonie che sentite o leggete. VENITE A VOTARE!

Per dire NO dobbiamo barrare quattro SI di cui 3 sono sull’ambiente: 2 SI sono contro la Privatizzazione dell’ACQUA e 1 SI è contro il ritorno del Nucleare in Italia!

Perché è importante raggiungere il quorum?

Perché il referendum è l’unica possibilità per far capire cosa vogliamo a chi ci governa! Chi non vota al referendum oltre a non meritare l’appellativo di cittadino, perché di fatto non svolge il suo dovere, non potrà lamentarsi poi se la Centrale nucleare gli è sorta sotto casa, se mangia cibo radioattivo, se aumentano i malati di cancro, se la bolletta dell’acqua è più salata, se oltre alla luce poi gli tagliano anche l’acqua, se deve pagare perché nella sua proprietà c’è un pozzo o una sorgente, se ha sete ma deve pagare per bere, se sono stati spesi dei soldi per il referendum, se… e tanti altri se. È un dovere di ciascun cittadino andare al referendum anche per tutti quelli che non possono votare e che un giorno ci potranno chiedere: tu cosa hai fatto quel giorno? Hai votato SI?  I nostri SI li dobbiamo anche alle generazioni future!

ACQUA

È stato detto e scritto molto da noi e da altri ma non è mai abbastanza per informare su questo bene così prezioso, indispensabile alla vita ed esauribile, sì l’acqua potabile può non esserlo più se continuiamo con questa gestione insostenibile nel mondo ma anche in Italia dove il Molise, ricordiamo, è la regione che possiede un acquedotto “colabrodo” con oltre il 60% delle perdite di acqua prima che questa arrivi al rubinetto.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2005-2015 “Decennio Internazionale dell’Acqua” durante il quale si ci deve impegnare al fine di garantire a tutti gli esseri umani e alle generazioni future l’accesso dell’acqua. L’Italia non può rispondere con la PRIVATIZZAZIONE! L’ACQUA: è un bene comune dell’umanità, un diritto di tutti gli esseri viventi. Il Diritto dell’acqua ancora non c’è e nemmeno la garanzia di una gestione equa, solidale e sostenibile. Di recente ho avuto modo di leggere il libro “Acqua il consumo in Italia” di Fabrizio Martire e Roberto Tiberi che vorrei riassumere citando alcuni dei dati Istat (anno 2003) più importanti, a mio modesto parere. I dati mostrano come la disponibilità del servizio di acqua potabile in Italia sembra garantita al 98,9% dei cittadini mentre se si valuta l’irregolarità della sua erogazione scopriamo che la media nazionale è pari al 17% mentre supera il 31% per le famiglie che vivono in Sardegna, Sicilia (il 41%) e Calabria (43%). In poche parole 1/5 dei residenti non usufruiscono di una erogazione continua di acqua potabile. Nello stesso anno il consumo medio nazionale di acqua potabile per uso domestico è stato di circa 72 metri cubi  per abitante anche se questo dato oscilla con l’irregolarità dell’erogazione, come è facile presupporre. Ma l’acqua potabile che esce dai rubinetti è davvero tale? Il 40,2% degli italiani non si fida dell’acqua che esce dal proprio rubinetto! Eppure, nello stesso anno, il contenuto dei nitrati è stato di 9,4 mg/l (media nazionale) che si trova  al di sotto della soglia massima consentita che è 50 mg/l che non viene superata nemmeno dal picco massimo trovato in Sicilia (24 mg/l) mentre alcune regioni non superano nemmeno il valore guida di 5mg/l: Basilicata (2,4), Molise (2,5) e Abruzzo (2,6), Marche (4,8) e Calabria (4,9). Anche se i nitrati non sono l’unico valore di cui tenere conto. Esistono infatti circa una ventina di sostanze tossiche che vengono analizzate se si tratta di acqua potabile che esce dai rubinetti mentre non vi è l’obbligo di indicazione in etichetta per quella minerale imbottigliata che risulta essere così “non potabilizzata”.

Un’analisi in laboratorio con i parametri dell’acqua di casa dichiarerebbe “non potabile” molte delle acque in bottiglia, infatti passando dal rubinetto alla bottiglia, alcune sostanze possono essere superiori 5 volte come l’arsenico o 40 volte come il manganese. Eppure l’87,5% degli intervistati dichiara di consumare acqua minerale e per il 73,2% è l’unica acqua che bevono. Così l’acqua potabile viene utilizzata per usi diversi dall’abbeveraggio e allora ci chiediamo anche noi perché in Italia si permette questo spreco di risorsa preziosa? Quanto è sostenibile tutto ciò? Non è quindi opportuno differenziare l’uso dell’acqua visto che poi l’acqua potabile viene utilizzata anche in agricoltura e nell’industria? Cosa c’entra tutto questo con la privatizzazione? Provate a immaginare cosa accade quando una multinazionale mette le mani sull’acqua: può chiudere il rubinetto, può aumentare i prezzi, può cambiare i parametri di valutazione della potabilizzazione aumentando le soglie minime, può diventare politicamente ed economicamente potente a danno dei più deboli.

NUCLEARE.

Cosa ribadire? Si basa su una fonte esauribile, su una risorsa che non abbiamo e che crea problemi sociali, ambientali e di salute laddove viene estratta, che non sarà mai sicura, che produce scorie radioattive permanenti che lasceremo in eredità alle generazioni future insieme ai loro effetti sulla salute. Non è la soluzione al problema energetico in Italia che ricordiamo è un falso problema! Risparmio energetico e tetti solari sono la soluzione migliore per tutti!

 

Allora che aspettate? Mobilitiamoci per un futuro migliore. Votate con 4 SI! Vi aspettiamo numerosi alle urne!!!

Per gli uccelli, per la natura, per la gente

 

 

 

 

 

 

Il sito della LIPU del Molise

© Autore Angela Damiano — Pubblicato sul periodico  “La Fonte”