Cicogna bianca e Cicogna nera

Tra pochi giorni entreremo nella Primavera, la stagione che più di tutte le altre può godere di numerosi messaggeri alati che ne annunciano l’arrivo. Il più grande di questi è la Cicogna bianca (Ciconia ciconia), una specie che tutti conoscono, anche se ancora pochi riescono ad osservarla in natura. Il suo aspetto è inconfondibile: alta oltre un metro, con il collo lungo, bianca con ali nere,  zampe di colore rosso lunghe e dritte, becco rosso e appuntito. La sua apertura alare supera il metro e mezzo  e il suo peso oscilla tra i 2,5  e i 4 chilogrammi.

Protagonista di molte leggende viene considerata, in molti Paesi, simbolo positivo di felicità, fecondità e fedeltà.  Un tempo, infatti, si pensava che le cicogne fossero monogame, ma ciò è vero solo in parte poiché  possono cambiare compagno dopo le migrazioni o migrare senza di esso.

Gli ambienti che predilige per la nidificazione sono costituiti da aree aperte rurali, ma anche da cascinali e centri urbani rurali, dove però non devono mancare i luoghi di alimentazione come prati umidi, acquitrini o risaie. Caccia prede medio-piccole (insetti, piccoli mammiferi, anfibi, rettili e piccoli uccelli) grazie al suo robusto becco lungo fino a 20 centimetri. Per avere un’ampia visuale, i nidi vengono costruiti in luoghi elevati come alberi, tetti, torri, ciminiere, pali del telefono, ruderi e fienili e possono essere utilizzati anche per molti anni dalla stessa coppia. Il loro nido è spesso molto grande, alcuni di essi possono misurare oltre 2 metri di diametro e 3 metri di profondità,  e vengono deposte 3-5 uova che vengono covate da entrambi i sessi. Ogni coppia darà alla luce 1 o 2 piccoli cicognini che resteranno legati al luogo di nidificazione come i loro genitori.

La Cicogna bianca è un migratore che sverna nell’Africa tropicale ed è un'ottima veleggiatrice: sfruttando correttamente le correnti d'aria calda, le cosiddette "termiche", che si producono al suolo per azione dei raggi solari, le cicogne sono in grado di alzarsi di quota con un limitato dispendio di energie, scivolando via seguendo un percorso rettilineo e perdendo quota lentamente.

Il declino della Cicogna bianca, che ha interessato non solo l'Italia ma tutta Europa, è imputabile alla distruzione e al degrado degli ambienti di alimentazione ed alla persecuzione da parte dell'uomo. Altre cause del sensibile calo verificatosi negli ultimi decenni sono le modificazioni ambientali sopravvenute anche nei quartieri di svernamento africani, con la diminuzione delle precipitazioni, soprattutto in Africa occidentale, ed i programmi di contenimento delle locuste, che costituiscono gran parte della dieta africana delle cicogne. In Italia, dove la specie è protetta, il bracconaggio assume un'incidenza non trascurabile: ancora oggi molte cicogne vengono abbattute illegalmente sullo Stretto di Messina durante la migrazione primaverile. Un'altra importante causa diretta di mortalità è rappresentata dall'impatto e dalla folgorazione sui fili delle linee elettriche e l’inquinamento da piombo e da altre sostanze tossico-nocive che avvelenano le loro prede e il loro habitat.  

Dopo l'estinzione, avvenuta intorno al XVII secolo, il nostro Paese è stato costantemente interessato dalla presenza di cicogne, sia durante la migrazione primaverile, sia durante quella autunnale. Solo a partire dal 1985, anno di attivazione del primo Centro LIPU di riproduzione della Cicogna bianca, si è potuto assistere ad un lento ma costante incremento della popolazione nidificante. La LIPU ha inoltre curato la redazione del Piano di Azione per la conservazione della Cicogna bianca in Italia.

La Cicogna bianca è anche una delle 5 specie che fanno parte del Progetto Europeo Spring-alive (ossia Primavera viva) che permetterà a tutti di osservare come queste quattro specie tornano dai loro siti invernali e quindi come la primavera avanza nel nostro paese ed in tutto il continente.

Inferiore ad un metro di altezza e con piumaggio nero dove il bianco viene limitato solo al petto, al ventre e al sotto ala, è la Cicogna nera (Ciconia nigra). Una specie a maggiore rischio di estinzione rispetto alla precedente poiché possiede una popolazione di gran lunga inferiore e predilige ambienti meno antropizzati. Nidifica su alberi di grandi proporzioni in aree forestali tranquille ed isolate dove siano presenti corsi d’acqua e zone umide incontaminate. In Italia nidifica regolarmente in un unico sito di una Riserva Naturale piemontese con 1-4 coppie. Le minacce per questa specie sono tutte quelle descritte per la Cicogna bianca ma vi si aggiunge quella del disturbo antropico.

Partecipare al progetto è semplice basta inserire tutte le osservazioni su di un modulo appositamente creato sul sito web: www.springalive.net (disponibile già in tutte le lingue d’Europa) oppure inviare i moduli cartacei alla LIPU. Il progetto è rivolto a grandi e piccini ed è una grande opportunità scientifica ed educativa oltre ad essere anche l'occasione per celebrare la fine dell'inverno con un'atmosfera gioiosa di esperienze e attività nella natura.

Per conoscere meglio il Progetto e saperne di più visitate il sito www.springalive.net dove troverete anche giochi, notizie e curiosità.

© Autore Angela Damiano — Pubblicato sul periodico  “La Fonte”

Le Cicogne: due specie a confronto

Osservate il cielo e godetevi gli arrivi primaverili di ogni anno con il progetto Spring Alive e incoraggiate grandi e piccini a partecipare a loro volta perché il primo passo per amare la natura è iniziare a conoscerla!