CONSUMATORE RESPONSABILE

Per non cadere nella trappola consumistica, che ci fa acquistare cose che spesso si rivelano poco utili o che possiedono una storia poco pulita, proponiamo di diventare consumatori responsabili facendo scelte che siano più etiche e che quindi non pesino sull’ambiente, sugli animali, sulle persone e sulla nostra coscienza.

I consumatori, infatti, sebbene non partecipino ai profitti delle aziende di cui acquistano i prodotti condividono la responsabilità delle loro scelte poiché hanno l’obbligo morale e politico di selezionarle in base ai loro comportamenti. Le aziende non potrebbero vivere senza i nostri acquisti e interrompere l’acquisto di un prodotto perché, per esempio, è causa dello sfruttamento di lavoro minorile non è solo giusto ma è doveroso!

Oggi diventare consumatore responsabile è più semplice. Esistono diversi modi per reperire le informazioni sulle diverse aziende (come internet per esempio). In particolare è possibile conoscere i loro fatti e misfatti grazie alla “Guida al Consumo Critico” e alla “Guida al Vestire Critico” entrambe pubblicate dalla EMI (Editrice Missionaria Italiana) (www.emi.it).

Gli autori delle due pubblicazioni consigliano di:

 Praticare la sobrietà. Significa soddisfare i nostri bisogni cercando di utilizzare meno risorse possibili e di produrre la minor quantità di rifiuti possibile. Prima di fare un acquisto chiediamoci se abbiamo realmente bisogno di quel prodotto o se stiamo cedendo alle numerose pressioni esterne (moda, pubblicità, competizione sociale, ecc.). Dobbiamo infatti ricordarci che ogni acquisto è in realtà il “prodotto” di una lunga storia che implica l’utilizzo delle risorse naturali e la produzione di rifiuti generati durante l’intero ciclo produttivo fino al suo utilizzo finale.   

 Comprare dignitoso. Significa preferire i prodotti ottenuti nel rispetto dei diritti dei lavoratori. Spesso la maggior parte della storia non è visibile sul prodotto finito ma possiamo intuirne una parte se leggiamo attentamente le etichette. In generale i prodotti delle grandi aziende multinazionali vengono realizzati dove i diritti sono meno tutelati: in uno stato povero dove è possibile abbattere i costi di produzione grazie ai salari bassi, al maggiore numero di ore lavorative quotidiane e alle leggi sulla sicurezza e la dignità sul lavoro che sono spesso completamente assenti. In questo modo le aziende ricavano un utile maggiore dalle vendite e, nei pochi casi in cui i nodi vengano al pettine, la risposta è già preconfezionata “l’azienda non si assume la responsabilità di una fabbrica che non gli appartiene” o in alcuni casi “la scelta della fabbrica è stata fatta dai nostri intermediari e quindi non ci riteniamo responsabili”. Prendiamo l’esempio di un giocattolo come il peluche. Se sull’etichetta porta il simbolo “CE” significa che è stato prodotto nel rispetto di alcune norme della Comunità europea e che quindi è un prodotto sicuro per l’utilizzatore. Ma se la presenza di simboli ci rassicura è l’assenza di molti altri  simboli “buoni” che ci deve far preoccupare! Infatti se non troviamo anche la dicitura “prodotto senza l’utilizzo di mano d’opera infantile o mano d’opera illegale” significa che per realizzare quel giocattolo sono stati sfruttati bambini o persone in modo illegale.

 Comprare equo. Significa preferire prodotti del commercio equo e solidale e cioè promuovere un commercio internazionale giusto socialmente ed economicamente, di favorire la crescita di realtà produttive rispettose della persona e dell’ambiente, di aiutare le comunità del Sud del mondo. I prodotti venduti sono migliaia e vanno dall’alimentazione ai giocattoli, dalle ceramiche ai mobili, dai corredi per la casa ai gioielli, e tanto altro ancora. In molise sono attive due cooperative equosolidali che hanno un punto vendita abbastanza fornito: “Cose dell’altro mondo” in Via Marconi a Campobasso e “Baobab” Via P. Manes n. 28  a Termoli (tel. 335.52.26.235). Se non trovate quello che cercate o se non potete raggiungere queste località il “Commercio Alternativo” consente anche ai privati, tramite il suo sito internet www.commercioalternativo.it, di acquistare on-line qualsiasi prodotto e di riceverlo a domicilio tramite il corriere pagando in contrassegno.

 Comprare sostenibile. Significa scegliere prodotti in base alla loro storia ambientale in modo da scartare quelli che hanno inquinato e privilegiare quelli che hanno rispettato la natura e gli animali. L’Unione Europea ha istituito il marchio “Ecolabel europeo”(un fiore su cui spicca una “E”) che indica la sostenibilità di quel prodotto mentre se sull’etichetta troviamo la figura di un coniglietto o la dicitura “Cruelty free” significa che quel prodotto non ha comportato l’utilizzo di colle, cosmetici, deodoranti, saponi e altro materiale che hanno causato sofferenze agli animali. Cercate almeno questi simboli sui prodotti che acquistate! Se è possibile preferite prodotti riciclati, ad esempio come l’albero di natale in plastica riciclata che oltre a durare di più avrà impedito lo sradicamento di diversi alberi in natura. Non acquistate botti di alcun tipo: oltre ad imbrattare le strade, ad essere pericolosi per le persone sono una mancanza di rispetto per le stesse persone e per gli animali che fuggono spaventati provocandosi lesioni di vario tipo o che soffrono di gravi crisi di panico (es. cani e gatti domestici).

 Comprare democratico. Significa preferire prodotti secondo la loro rilevanza politica. Molte aziende, infatti ricorrono a paradisi fiscali, sostengono regimi oppressivi, invadono la sfera politica con lobby, finanziamenti ai partiti, controllo dell’informazione e con forniture militari. Fondamentale è quindi la presenza di trasparenza che ci fornisca un quadro completo non solo economico ma anche sociale ed ambientale della azienda di cui acquistiamo i prodotti. Purtroppo l’atteggiamento dominante è la totale chiusura a fornire dati, fatti e misfatti. Alcuni passi in avanti sono stati intrapresi da alcune grandi multinazionali che hanno cominciato a capire che il silenzio non paga e che il boicottaggio dei loro prodotti e la pressione popolare possono far calare irrimediabilmente le vendite e quindi i profitti.

 Partecipare alle Campagne e al Boicottaggio. Più siamo e più forza abbiamo per questo è importante aiutare chi si batte per “un altro mondo possibile” con i propri acquisti, donazioni, raccolta firme ed appelli ma anche boicottando le marche e le aziende meno pulite.

 

Vogliamo essere complici dello sfruttamento di bambini nati in zone meno fortunate del mondo?

Se proprio non vogliamo rinunciare alla marca favoriamo con i nostri acquisti quelle più pulite e scriviamo alle ditte per chiedere rassicurazioni scritte sul rispetto di norme etiche e ambientali o informiamo la ditta che non acquisteremo più i loro prodotti fino a che non cambieranno rotta!

Ma non accontentiamoci di risposte vaghe che offendono l’intelligenza umana del tipo “prodotto secondo le leggi del paese di produzione”. In alcuni paesi  è legale far lavorare i bambini di 6 anni o usare il DDT o chiudere a chiave i lavoratori all’interno di una fabbrica per 12 ore al giorno!

 

Acquistiamo e comportiamoci in modo responsabile: unisciti a noi per fare la differenza!

 

 

 

 

 

 

Il sito della LIPU del Molise

Per gli uccelli, per la natura, per la gente

© Autore Angela Damiano—pubblicato sul periodico “La Fonte”