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Dolphin safe

Scegliamo di sostenere solo la pesca sostenibile e selettiva

Due terzi della superficie della Terra sono costituiti da acqua la cui maggioranza è salata, eppure ci ricordiamo del Mare solo quando arriva la bella stagione o dobbiamo scegliere un luogo dove trascorrere le vacanze. Insomma l’unica cosa che sembra interessarci è la balneabilità, di un breve periodo s’intende, dato che ci dimentichiamo (o non vogliamo ricordarci) che lo stato di qualità delle acque lo modifichiamo noi con tutto quello che in 365 giorni l’anno buttiamo nei nostri scarichi (detersivi, additivi, oli, ecc.) e sulle nostre terre (prodotti chimici agricoli, rifiuti pericolosi, ecc.). Eh già, quando si tratta dei nostri consumi e dei nostri gesti quotidiani diventiamo degli automi, il ciclo dell’acqua scompare dalle menti, per pigrizia ci attacchiamo alle nostre abitudini oramai radicate e poi pretendiamo acqua potabile, balneabilità e prodotti ittici salutari. Molti si nascondono dietro alla frase sentita e risentita “ma fanno tutti così perché non dovrei farlo io?” dimenticandosi dei gesti virtuosi di molti che hanno fatto la differenza o che, più semplicemente, hanno fatto la loro parte in modo più sostenibile.

Con i nostri acquisti ciascuno di noi può contribuire a modificare l’attuale tendenza del mercato scegliendo solo prodotti che hanno rispettato i principi di sostenibilità ambientale e non più basandosi su marche ritenute “grandi” solo perché ben pubblicizzate, con prodotti ben distribuiti sul territorio e prodotti e venduti in grande quantità.

Ma come scegliere i prodotti ittici più sostenibili?

L’argomento è vasto e complesso pertanto verrà ripreso anche nel prossimo articolo ma è indispensabile informare ed orientare le nostre scelte di consumatori verso prodotti più amici dell’ambiente e della nostra salute.

Se proprio non possiamo o non vogliamo adottare una dieta strettamente vegetariana dobbiamo incominciare a leggere le etichette e a comprendere il significato di simboli e nomi. Oggi vige l’obbligo di indicazione d’origine su tutti i prodotti ittici e quindi si possono avere informazioni sul luogo in cui è stato pescato o allevato, ricordando che alcuni mari e laghi sono più inquinati di altri.

Se acquistate prodotti ittici provenienti da allevamento la cosa migliore in assoluto (sia dal punto di vista dell’ambiente che della nostra salute) è quella di scegliere quelli che provengono da allevamenti biologici certificati. Oltre alla indubbia qualità organolettica possiamo essere sicuri che, con l’applicazione delle disciplinari biologiche, è stato utilizzato mangime biologico e privo di OGM, non sono stati utilizzati prodotti chimici di sintesi ed è stato assicurato il benessere degli animali e la sorveglianza del processo produttivo. Ricordiamo che se i prodotti non sono biologici o non riportano la scritta “OGM free” o “NO OGM” contengono ingredienti OGM (organismi geneticamente modificati). Chi usa ingredienti OGM, infatti, non è obbligato a scriverlo sul prodotto, inoltre la Comunità Europea ha alzato la soglia di tolleranza degli OGM passando da una contaminazione “accidentale” del prodotto che non dovrebbe superare lo 0,1% ad una che ammette fino allo 0,9% di contaminazione.

Parliamo ora del Tonno. Qualcuno ricorda il marchio Dolphin Safe che era presente sulle scatolette di Tonno di molte marche e che oggi non vediamo quasi più?

Ebbene il marchio esiste ancora, ma i consumatori hanno preferito ignorarlo puntando l’attenzione su marche ben reclamizzate che però non avevano aderito a nessun standard richiesto dalle certificazioni ambientali. La presenza del marchio Dolphin Safe certifica che la pesca è sostenibile e selettiva,  inoltre, non uccide e non reca grave danno ai Delfini. Questo significa che quando acquistiamo Tonno senza questo marchio siamo complici di una pesca che causa l’uccisione di Delfini che, molto spesso, vengono catturati accidentalmente nelle battute di pesca!

Secondo un recente studio del WWF e di Greenpace alcune specie di Tonno sono in via di estinzione a causa della attuale disponibilità in natura molto limitata, della sovrapesca, della pesca non selettiva e dei costi energetici ed ambientali molto alti. Le specie che non vanno assolutamente acquistate sono il Tonno alalunga (Thunnus alalunga) e il Tonno rosso (Thunnus thynnus).

Ciascuno di noi può fare la differenza  scegliendo prodotti più sostenibili: prima di inserire qualcosa nel carrello pensate prima a chi state dando i vostri soldi e se siete d’accordo con le sue scelte! Se non le condividete lasciatelo sul bancone, informate il venditore sulle vostre motivazioni chiedendo prodotti più sostenibili e mandate le stesse richieste ai produttori!

Continuate a sostenerci, a leggere e a divulgare queste informazioni perché più siamo e più forza abbiamo !

© Autore Angela Damiano — Pubblicato sul periodico  “La Fonte”