Salviamoci le penne

Fermiamo il declino degli uccelli per salvare l’ambiente e noi stessi

Gli uccelli selvatici sono in grave declino in tutto il mondo, spie di un pianeta malato per colpa dell’uomo. Agricoltura intensiva, sovrasfruttamento delle risorse ittiche, distruzione delle foreste, cementificazione, inquinamento, bracconaggio, turismo irresponsabile sono alcuni dei comportamenti che, con vantaggi effimeri che arricchiscono pochi, impoveriscono molti compreso l’ambiente. Desertificazione, cambiamenti climatici, diminuzione della salubrità e vivibilità sono alcune delle conseguenze di un utilizzo sconsiderato delle risorse naturali da parte dell’uomo.

Che la situazione sia grave è scritto a chiare lettere anche nel primo rapporto della LIPU sullo “Stato di salute dell’avifauna italiana” commissionato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Lo studio ha analizzato 88 specie di uccelli, sulle 250 nidificanti in Italia, e porta in evidenza come ben il 50% sia in preoccupante declino. 44 specie sono in serio pericolo e due di queste rischiano l’imminente estinzione.

Quando una specie scompare, indica che il pianeta è diventato meno abitabile anche per l’umanità” ha dichiarato lo scienziato e giornalista David Suzuki. Ogni specie possiede, infatti, un ruolo preciso e insostituibile nel mantenimento degli equilibri naturali che, scomparsa dopo scomparsa, diventano sempre più fragili fino a quando si romperanno definitivamente. Non è necessario essere uno scienziato o un naturalista per accorgersi che l’ambiente che stiamo minacciando e deteriorando è lo stesso ambiente nel quale viviamo e dove dovranno vivere i nostri figli e nipoti.  Molti dei fattori evidenziati come causa primaria del declino di alcune specie incidono direttamente sulla vita di tutti noi. Gli uccelli infatti sono indicatori dello stato di salute dell’ambiente, con loro condividiamo molte risorse come l’aria, l’acqua, il cibo, ecc. La qualità dell’am- biente è sicuramente alla base della nostra salute, come afferma anche l’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE Italia), per questo agire per bloccare il declino dell’avifauna significa incidere direttamente sulla nostra vita. Per fronteggiare l’emergenza “perdita della biodiversità”, che si può tradurre in “impoverimento della qualità di vita umana”, occorre investire risorse in azioni dirette di conservazione. Nel mondo, tra il 1994 ed il 2004, grazie ai programmi di salvaguardia sono state salvate 16 specie di uccelli. Ma per contrastare il triste scenario delineato dai recenti studi sull’avifauna occorre fare ancora di più, intervenendo in modo mirato per evitare la scomparsa delle specie italiane più a rischio. Specie di cui - dati alla mano - si riscontra una diminuzione nella popolazione generale o nella distribuzione sul territorio.

Perdere specie come il Capovaccaio, la Pernice bianca, la Gallina prataiola, il Tarabuso o la Berta maggiore significa non solo rinunciare per sempre alla loro bellezza ma anche ad una parte importante di natura che ci circonda. Queste specie, insieme a tantissime piante e animali, fondamentali per l’ecosistema e quindi per tutti noi, rappresentano anche la qualità ambientale dei luoghi in cui vivono. Non sono specie popolari ma la loro vita ha ugualmente un valore immenso per noi e per il nostro ambiente. Per questo la LIPU ha lanciato nel 2009 la grande campagna di raccolta fondi “Uccelli da proteggere”, che si propone di reperire le risorse necessarie per realizzare i progetti con cui salvare le specie più in difficoltà. Un progetto di conservazione che, di volta in volta, porrà l’attenzione del grande pubblico su alcune delle specie più minacciate nel nostro paese e che partirà proprio dalle 5 specie che abbiamo citato. Alla grande campagna di raccolta fondi si unisce anche l’Evento LIPU “Un Natale per la Natura”, che si svolgerà in tutta Italia il 5 ed il 6 dicembre 2009 (anche a Casacalenda), permettendo di associare un gesto tradizionale ed importante come la scelta dei regali di Natale al sostegno della natura e delle specie a rischio. Loro e il nostro ambiente hanno bisogno di noi. Noi abbiamo bisogno di proteggere la salute di campagne, foreste, mari e fiumi per migliorare la nostra stessa qualità della vita. Acquistando le lenticchie della LIPU, provenienti da agricoltura biologica, sosterrete questo importante progetto. Con una donazione minima di 5 riceverete 500 gr di “lenticchie piccole di montagna” e una confezione di farro biologico di 250 gr in omaggio.

 “Sostieni i nostri progetti, abbiamo bisogno di intervenire subito per cambiare il futuro del nostro pianeta” dichiara l’etologo Danilo Mainardi, Presidente onorario LIPU “Non dobbiamo mai dimenticare che ogni azione di salvaguardia nei confronti di qualsiasi specie, biodiversità o ambiente ricadrà direttamente sulla qualità della nostra stessa esistenza e su quella delle generazioni che seguiranno”. Se anche una sola delle specie in pericolo verrà salvata la natura ci ringrazierà e i nostri figli potranno ancora ammirare questi uccelli volteggiare nei cieli ringraziandoci di avergli lasciato la varietà di cui l’uomo non può fare a meno e un ambiente ancora vivibile. È possibile effettuare donazioni a favore del progetto, iscriversi alla LIPU o acquistare le Lenticchie o altro materiale dall’Emporio anche tramite il sito LIPU (http://www.lipu.it). Un augurio concreto: per un fortunato 2010 e per un futuro migliore, per l’uomo e per la natura.

Insieme possiamo farcela: fermiamo il declino degli uccelli per salvare l’ambiente e noi stessi. In poche parole come recita il motto LIPU “Salviamogli le penne, salviamoci le penne!”.

Per gli uccelli, per la natura, per la gente

 

 

 

 

 

 

Il sito della LIPU del Molise

© Autore Angela Damiano — Pubblicato sul periodico  “La Fonte”