Stop all’eolico selvaggio!

Per la prima volta dopo anni di sostanziale deregulation, oggi (novembre 2007) finalmente assistiamo ad un’azione volta a mettere ordine sul tema eolico, che finora ha generato soprattutto disaccordi, scontri e difficoltà interpretative.

I  due recenti provvedimenti del Ministero dell’Ambiente non sono norme contro l’eolico bensì  passi importanti per cominciare a far chiarezza sulla materia e favorirne modi corretti e più efficaci. Un eolico senza regole non fa bene a nessuno. Né alla natura, né tantomeno allo stesso eolico. Quindi i due decreti dovrebbero trovare favorevoli proprio i principali sostenitori di questa forma di energia alternativa.

Il decreto sulla Rete Natura 2000 non fa altro che porsi l’obiettivo di tutelare le Zone di Protezione Speciale. Si tratta di aree di straordinaria importanza per la tutela degli uccelli, dei loro habitat, dei corridoi di migrazione, per le quali l’eolico rappresenta oggettivamente un fattore critico.

Peraltro è opportuno ricordare che impegno del nostro Paese e del pianeta intero è tanto quello di battersi contro il drammatico problema dei mutamenti climatici quanto quello di applicare concretamente le direttive e le convenzioni internazionali per la conservazione della biodiversità. Ottica nella quale tutta l’operazione della Rete Natura 2000 va pienamente inserita.

Analogo discorso va poi fatto per la questione della VIA (Valutazione Impatto Ambientale), che viene prevista per impianti eolici di grande estensione e potenza e dunque necessitanti, al fine di promuoverne il buon utilizzo, delle opportune perizie a livello nazionale.

Nonostante questi due importanti passi avanti contro l’eolico selvaggio la situazione è tutt’altro che risolta ed il pericolo di sovraffollamento di torri eoliche nel Basso Molise è tutt’altro che superato. Il Comprensorio Ripabottoni, Morrone del Sannio, Provvidenti, Casacalenda, Guardialfiera, Bonefro, Palata, Acquaviva Colle Croce è già in una situazione di sovraffollamento di torri e consentire ulteriori installazioni non trova giustificazioni nella necessità di produrre energia pulita a favore di regioni più ricche e fortunate né nelle difficoltà di bilancio dei comuni.

Questi Comuni sono già interessati da circa il 50% dei 250 pali installati in Molise e sembra che le richieste, fino a marzo 2007, siano state inoltrate per oltre 700 pali. Veramente troppi impianti per popolazioni tanto deboli sia economicamente che politicamente.

Qualcuno avrebbe fatto e farebbe bene a rendersi conto che il Molise è seconda regione più piccola d’Italia. E pertanto sarebbe risultato rispettoso, nell’interesse delle popolazioni e della salvaguardia dell’ambiente, consentire l’insediamento eolico solo in funzione percentuale alla dimensione del proprio territorio e solo dopo una attenta valutazione e programmazione. E’ invece ormai evidente che troppi amministratori pubblici, sostenitori dell’eolico, non dialogano con e per le popolazioni perché, semplicemente, hanno già scelto da tempo e a prescindere da tutto e tutti. Quale è il motivo? Sono tutti diventati improvvisamente ambientalisti? Sono tutti interessati al saldo (temporaneamente) positivo dei loro bilanci? O c’è dell’altro? Forse l’eolico “portato sul piatto d’argento” direttamente a casa è una scelta più facile, meno impegnativa che scegliere per esempio di installare il solare, di fare campagne divulgative sul risparmio… o forse ci sono altri motivi che nessuno vuole o sa spiegare.

Ben vengano quindi i Decreti Ministeriali e le Normative Comunitarie!

Tutto l’appoggio della LIPU va quindi al Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio.

Speriamo solo che l’eolico selvaggio abbia vita breve e che nel futuro ci sia più rispetto per questa piccola regione che potrebbe puntare su risorse più sostenibili e durature come per esempio quelle ambientali, naturali e enogastronomiche.

@ Autore Angela Damiano — Pubblicato sul periodico  “La Fonte”

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